Candele in cera, idee e spunti

In questo video di seguito, vengono illustrate abbastanza bene le fasi iniziali della scultura delle candele. Questo tipo di candele, ancora poco diffuse da noi, sono piuttosto utilizzate negli USA e sono particolarmente decorative, qui di seguito ho messo le immagini di alcuni esempi molto elaborati.

Per farle è necessario essere provvisti di grandi spazi, diverse pentole di cera tenuta a bollore di colori diversi e spazio per appendere ad asciugare e sgocciolare. Non è sempre semplice, quindi, realizzare questo tipo di candele.

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In breve: si realizzano almeno 3-4 pentole piene di cera già colorata, che va mantenuta a bollore ma in forma molto liquida. E’ essenziale infatti che non indurisca troppo velocemente una volta sulla candela. La cera deve arrivare a circa 5 cm in più rispetto all’altezza della candela che si va a realizzare. Il mio suggerimento è di partire da un moccolo già fatto, non fare la candela ad immersione dalle prime fasi altrimenti diventa un lavoro di giorni, poco gratificante. Lo stoppino va lasciato ad almeno 10-15 cm e chiuso da un anello o da un cappio, per permettere di appendere agevolmente la candela a un gancio come nel filmato. Per realizzare la scultura è necessario un coltellino molto ben affilato. Se usate coltelli da cucina qualunque o ancora peggio lame seghettate, il risultato sarà un disastro.
Il moccolo va immerso velocemente in un primo colore di cera, quello che rimarrà più interno, Si lascia asciugare appeso per circa 5 minuti, meglio se all’aria aperta, poi si reimmerge nel secondo colore e così via per 3-4 strati di differenti colori. Potete anche ripetere 2 soli colori alternandoli oppure fare strati più spessi con successive immersioni.

Completato l’ultimo strato, intagliate come mostrato nel filmato. Nel tempo, riuscirete a fare riccioli più lunghi o piegati in modi creativi… il limite è davvero solo la vostra fantasia 🙂

Candele di soia, Candele gel, Candele in cera, Ricette base

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Sia che fondiate della cera nuova oppure rifondiate candele e avanzi di lavorazione per ottenerne di nuove, il metodo migliore è sempre il bagnomaria. Bagnomaria significa utilizzare, come nella foto, un contenitore grande che contenga acqua, con all’interno un contenitore in cui fonderemo la cera. In pratica: una pentola dentro l’acqua dove il calore per la cera non verrà dal fuoco ma dall’acqua calda con un’azione quindi più uniforme e costante, oltre che meno aggressiva.

I problemi che si incontrano non utilizzando questa tecnica sono molteplici: prima di tutto un eccessivo surriscaldamento della cera che la renderà poi più opaca. In secondo luogo il formarsi di antiestetiche bolle e camere d’aria, in quanto la cera scaldata dal fuoco tende a bollire e in modo non uniforme. In ultimo, ma più importante, accadrà facilmente che la cera si incrosti lungo le pareti della pentola e tenda a bruciare, rovinando così il colore e le proprietà organolettiche delle cere che non reagiranno più nel modo appropriato (si hanno macchie di colore, sudorazione della cera durante l’utilizzo, poca stabilità delle composizioni a stampo).

La tecnica è utile anche per scaldare il gel, che però ha il vantaggio di essere già fornito in barattoli che possono essere di solito posti nella pentola di acqua. per il gel infatti la tecnica del bagnomaria è tassativa, per non bruciarlo e non formare antiestetiche bolle.